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Quando una coppia sceglie o viene inviata ad una pratica di ADR, ovvero ad una pratica (procedimento) alternativa delle controversie, il professionista (Mediatore Familiare, Coordinatore Genitoriale) che la accoglie deve valutare il grado di conflittualità della coppia stessa per potersi muovere nella maniera più opportuna nella gestione dei bisogni dei figli che immancabilmente saranno travolti dal conflitto che caratterizza il rapporto dei genitori.

Tenuto conto delle Tre Dimensioni del Conflitto:

  • Dimensione di ambito: i temi del conflitto.
  • Dimensione tattica: il modo in cui si confligge (tipo di comunicazione, negoziazione, intensità del conflitto, ecc.).
  • Dimensione emotiva: livello di sofferenza

 La prima analisi che viene fatta riguarda il Livello di Conflittualità della coppia che potrà essere:

  1. PERSISTENTE: il conflitto è constante e va avanti da molto tempo
  2. PERVASIVO: il conflitto è ovunque, che caratterizza ogni ambito della relazione, è ad essa funzionale
  3. INTENSO: caratterizzata da forti litigi e aggressività (No Violenza)

Nel caso la valutazione portasse a stabilire che la coppia è caratterizzata da una ALTA CONFLITTUALITA’, poiché caratterizzata da tutti e TRE i parametri valutativi, il professionista dovrà immediatamente fare una valutazione di quali siano i Fattori di Rischio per i Figli, pertanto verificherà:

  • l’intensità del conflitto tra i genitori e l’esposizione dei figli ad esso
  • la svalutazione di un genitore da parte dell’altro e/o la sua esclusione dalla vita del figlio
  • la difficoltà a comunicare tra i genitori con conseguente educazione inadeguata, scarsa
  • i problemi dei genitori
  • i problemi dei figli
  • l’isolamento sociale del nucleo familiare
  • i conflitti e problemi di ordine economico
  • il disaccordo su collocamento e affidamento

A seguito di tale verifica, procederà valutando la Capacità di Cura Genitoriale dei Bisogni dei Figli, per fare ciò gli potrà venire in aiuto la “Piramide dei Bisogni di Maslow”, strumento che gli consentirà di stabilire se nonostante la crisi che ha colpito la coppia coniugale, la coppia genitoriale sia rimasta integra o comunque ancora in grado di soddisfare le necessità dei figli.

 

 

I 5 bisogni secondo Maslow:

  1. bisogni fisiologici, legati a esigenze fisiologiche naturali e primarie (fame, sete, ecc.).
  2. I bisogni di sicurezza, che motivano a ricercare protezione e contatto.
  3. Il bisogno di amore e di appartenenza, che conduce a comportamenti tesi a dare e ricevere amore.
  4. Il bisogno di riconoscimento o stima ci porta a un livello ancora più elevato. Qui entrano in gioco comportamenti e atteggiamenti finalizzati ad ottenere il riconoscimento da parte degli altri per le nostre azioni. Questo influenza la nostra autostima, il senso di capacità, la possibilità di avere una soddisfacente immagine di sé.
  5. bisogni di auto-realizzazione portano, a comportamenti tesi a esprimere le nostre potenzialità, la creatività, la spontaneità, anche al fine di poter comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.

Conclusioni

La responsabilità della coppia genitoriale nella crisi familiare consiste nella capacità di risolvere la crisi al più presto, di non perdere la capacità empatica, di non invadere la relazione genitoriale con i propri bisogni e di allarmare il meno possibile i figli, tenendoli fuori dal conflitto e rassicurandoli sulla permanenza degli affetti e sulla loro costante protezione.

Si rende pertanto necessario, che la coppia genitoriale al più presto riprenda e continui a farsi carico di tutti i bisogni dei figli, compresi quelli legati alla stima di sé ed alla realizzazione personale.

Là dove tutto ciò si rivelasse impossibile, il professionista dovrà prendere i dovuti provvedimenti a tutela dei figli.