Chi Sono

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Il mio Approccio

La scelta di diventare Mediatrice Familiare nasce in seno alla consapevolezza che ogni conflitto possa essere risolto in maniera pacifica, senza dover varcare le aule dei tribunali rappresentati da chi per professione, deve favorire gli interessi esclusivi del proprio cliente.

Perché se un tempo ci si è amati e quel per sempre in cui avevamo creduto è venuto meno, non vuol dire che tutto sia venuto meno, prima di essere coppia siamo state persone, individui singoli con i propri valori pertanto è necessario ritrovarsi e ritrovare nonostante i sentimenti contrastanti che si provano quando una relazione si esaurisce, le ragioni positive per cui quell’uomo o quella donna sono state scelte per costruire insieme una famiglia. Famiglia che non termina, che non svanisce, ma che ha bisogno di aiuto per porre nuove basi su cui ricostruire nuove dinamiche relazionali funzionali al nuovo assetto che verrà a crearsi.

Il rapporto coniugale, chiudendosi, se gestito attraverso l’aiuto, l’attenzione e la cura che io rivogo al singolo tenendo conto dei suoi bisogni, delle sue paure delle sue incertezze lascia spazio alla possibilità di dare vita ad un legame nuovo e diverso, dove scambio collaborazione nel caso vi siano figli continua poiché genitori lo si è per sempre, pertanto garantire loro la presenza fisica, la vicinanza emotiva e armonia non solo dei genitori stessi, ma anche di nonni, zii, cugini, amici permette alla famiglia di esistere sotto altre vesti, mantenendo inalterato il suo valore per tutti coloro che ne fanno parte.

Là dove, nonostante tutti i tentavi fatti per salvare la coppia genitoriale non hanno funzionato poiché la conflittualità tra i coniugi era tale e non vi è stata la possibilità di costruire un rapporto collaborativo dopo la separazione, al fine di salvaguardare gli interessi dei figli minori io intervengo come coordinatore genitoriale per prendere quelle decisioni che li riguardano che non possono essere rimandate poiché inficerebbero il normale proseguo della loro vita. Questo mio compito viene svolto ponendo al centro del lavoro l’interesse esclusivo dei figli aiutando i genitori a confrontarsi in modo da restituire loro la capacità genitoriale, ovvero la capacità per il futuro, di assumersi la responsabilità di decidere per il bene dei propri figli.

Va sempre comunque tenuto conto che, ogni persona proprio perché inserita in una sistema di relazioni, dove la famiglia è il primo in cui si sperimenta, ha bisogno di essere considerata in primis come singolo individuo con le sue caratteristiche, le sue esigenze, i suoi bisogni. Lavorando come Counselor mi muovo affinché ciò avvenga, attraverso l’ascolto empatico accolgo il cliente che a me si rivolge per aiutarlo ad affrontare tutte quelle situazioni dove ha la necessità di misurarsi con se stesso per addivenire a compiere scelte consapevoli al fine di superare momenti di difficoltà, per focalizzare i propri obiettivi e verso questi investire le proprie energie, per vivere meglio gli scambi interpersonali, per accettare ciò che rifiuta o da cui rifugge poiché arrabbiato, spaventato o non ancora pronto a riconoscere; in sintesi, offro un aiuto rivolto a migliorare la sua esistenza.